Il 19 ottobre 2024, presso l’Aula Trapezio dell’Università Campus Biomedico, si è tenuto l’evento “(R)EVOLUTION: IL MANAGEMENT INFERMIERISTICO SI RACCONTA”, un appuntamento di fondamentale importanza per il Coordinamento SIDMI Lazio, patrocinato dall’OPI di Roma, che ha avuto come tema centrale gli scenari di cambiamento e del relativo ruolo del Management Infermieristico, argomento pienamente in linea con gli obiettivi scientifici della Società Scientifica SIDMI.
I SALUTI ISTITUZIONALI
L’apertura dei lavori del convegno, presieduta dal Coordinatore SIDMI Lazio, dott.ssa Barbara #Porcelli e dai saluti della Prof.ssa Daniela #Tartaglini, Vicepresidente SIDMI, la quale si è soffermata sull'importanza per il SSN/SSR della funzione dirigenziale delle Professioni sanitarie e delle DI.P.SA.
La dott.ssa Antonella #Venditti, Direttore Sanitario Fondazione Policlinico Universitario Campus Biomedico, ha portato i saluti dell’Amministratore Delegato, Direttore generale, Ing. Paolo #Sormani, ha raprresentato come il Management della Fondazione, da sempre, riconosca la centralità dell’Assistenza Infermieristica per il buon funzionamento dell’organizzazione e in ragione di questo sostenga favorevolmente iniziative formative come queste organizzate da SIDMI Lazio finalizzate allo sviluppo delle competenze dei ruoli manageriali del personale infermieristico e delle Professioni Sanitarie.
Il dott. Carlo #Turci, Vice Presidente di OPI Roma, portando i saluti del Presidente di OPI Roma, dott. Maurizio #Zega e del Consiglio Direttivo e delle Commissioni d'Albo, ha espresso apprezzamenti per l’organizzazione dell’evento di SIDMI Lazio, ha sottolineato come la figura del manager infermieristico sia sempre più centrale nel Sistema sanitario e come eventi formativi come questo rappresentino un'occasione preziosa per confrontarsi, condividere esperienze e tracciare nuove linee per lo sviluppo futuro della Professione Infermieristica.
Turci si sofferma sulla chiara la finalità a cui il titolo-slogan “(R) evolution Il management infermieristico si racconta" intende riferirsi: la “R” declina bene l’idea di una necessaria “rivoluzione" (“Revolution”), cambiamento radicale e profondo nel Management Infermieristico e dell’impegno richiesto ai Dirigenti delle Direzioni delle Professioni Sanitarie (Di.P.SA.) direttamente coinvolte sul campo nel processo di trasformazione e sviluppo continuo, rapido e progressivo (“Evolution) delle Organizzazioni sanitarie. I due termini (Revolution e Evolution) suggeriscono, dunque, la rilevanza e l’opportunità di una maggiore valorizzazione della funzione manageriale infermieristica ed in quest’ottica, emerge sempre più forte l’esigenza delle Di.P.SA. di un approccio basato sul confronto e la condivisione delle esperienze organizzative, tipico del modello “business novel” cui il titolo “Il Management si racconta” sembra suggerire.
Il dott. Bruno #Cavaliere, Presidente SIDMI, ha sottolineo come il ruolo della SIDMI è di tutte le società scientifiche in questo momento e ancora più importante è strategico. Attraverso lo studio della letteratura e del contesto tutte le Società scientifiche sono chiamate ognuna per la propria competenza ad indicare "nuove rotte" percorribili per garantire sicurezza delle cure ai cittadini. Ambienti di lavoro congrui e sicuri ed uno sviluppo di carriera adeguato per i Professionisti del SSN. Una Società cientifica questo lo fa attraverso un consolidato network pubblicazioni scientifiche e rapporti divulgativi dei risultati della ricerca. Oggi la SIDMI ha come associati non più soltanto leader che già ricoprono ruoli di direzione, ma prevalentemente laureati magistrali che in un prossimo futuro potranno assumere ruoli direzionali apicali. Ed è per questo che oggi riteniamo tra tutte le priorità, quella di sostenere, presso tutte le Regioni, l’indizione di concorsi per dirigenti delle professioni sanitarie in modo da garantire alle Direzioni Assistenziali competenze adeguate per poter essere efficaci. Nella navigazione è necessario avere rotte buone e navi adeguate, ma soprattutto un equipaggio capace di affrontare il viaggio che quasi sempre dovrà essere in grado di affrontare momenti più o meno complessi.
GLI INTERVENTI PROGRAMMATI
Durante l'evento, abbiamo avuto l’opportunità di affrontare diverse questioni legate al contesto attuale e agli scenari futuri del SSN.
Al riguardo, la dott.ssa Marinella #D’Innocenzo già Direttore Generale di Aziende Sanitarie, Consulente, Esperta in Organizzazione sanitaria e Sviluppo aziendale. Professore Universitario a contratto in Organizzazione e Management, Presidente Associazione "L'AltraSanità”, ha tenuto una lectio magistralis dal titolo “LA SANITÀ DEL FUTURO: NUOVI SCENARI” partendo dall’analisi dello scenario globale e della situazione socio-economica del Paese, si è soffermata sulle le sfide che attendono il SSN nei prossimi anni. In sintesi, le questioni rilevanti per la Sanità attengono al sottofinanziamento, aumento della spesa privata e alla rinuncia alle cure, l’aumento della povertà assoluta, la crescita delle patologie croniche, il modello di organizzazione della risposta unitaria e integrata, la realizzazione degli interventi del PNRR, il problema dell’autonomia differenziata, la carenza del personale medico e infermieristico, la prevenzione e promozione alla salute, il divario digitale e lo stato infrastrutturale informatico.
Per evitare di porre a serio rischio il diritto alla tutela alla salute , costituzionalmente sancito, e ridurre la persistenza e/o l’aumento delle disuguaglianze nell’accesso alle cure, nel suo intervento la dott.ssa D’Innocenzo evidenzia la necessità di una nuova policy per l’infermieristica italiana che, a fronte della necessità di gestire efficacemente la transizione demografico-epidemiologica, quella organizzativa e digitale, vede sempre di più la centralità della figura infermieristica rispetto a ruolo e funzioni che sono strategiche per realizzare il nuovo modello di cura basato su prossimità, integrazione e continuità delle cure. Per innovare e migliorare le cure, la dott.ssa D’Innocenzo conclude evidenziando l’importanza che da parte dei decisori politici vi sia una presa d'atto consapevole della centralità della figura infermieristica e della sua specifica architettura organizzativa all'interno del Sistema Azienda Sanitaria.
Entrando nel merito delle DI.P.SA., la dott.ssa Barbara #Porcelli, coordinatore SIDMI Lazio e Dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche della ASL ROMA 2, ha affrontato il tema dello “LO STATO DELLE DIREZIONI DELLE PROFESSIONI SANITARIE”. Partendo dai dati raccolti nella prima Survey SIDMI del 2021, ha rappresentato come, oggi, a quasi 25 anni di distanza dalla sua approvazione, l’applicazione della Legge 251/00, sul territorio nazionale, sia ancora incompleta e la situazione delle DI.P.SA., malgrado alcune realtà più avanzate (vedi il caso della Regione Emilia -Romagna in cui sono addirittura state istituite le Direzione socio-assistenziali), sia ancora molto eterogenea sul territorio nazionale, così come la figura del Dirigente delle Professioni Sanitarie sia ancora poco valorizzata nelle organizzazioni e sotto il profilo contrattuale. Di fatto, l’applicazione della 251 ancora risente della formulazione del comma 1 dell’articolo 7 dove si lascia al potere organizzativo delle Direzioni Aziendali la facoltà di istituire le strutture DI.P.SA. e di attribuire i relativi incarichi di Direzione. Non è casuale che nel 2020, SIDMI abbia approvato delle specifiche SIDMI: ATTO INDIRIZZO PER L’ISTITUZIONE DELLA DIREZIONE PROFESSIONI SANITARIE (DI.P.SA.) e LINEE DI INDIRIZZO PER LA LEADERSHIP DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE al fine di sollecitare i decisori politici regionali e aziendali a promuovere l’istituzione e lo sviluppo delle DIPSA. Nella Regione Lazio, oggi, la situazione delle Di.P.SA. mostra che:
negli Atti Aziendali di ogni Azienda sono state previste le strutture DI.P.SA. (DIP., UOC/UO) a seconda delle dimensioni aziendali; tale orientamento è coerente con la recente DGR 408/2023, Linee guida per la predisposizione della programmazione dei servizi e degli interventi delle ASP, in continuità con il precedente DCA U00259 del 06/08/2014.
In ogni Azienda è presente almeno un Dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche assunto in ruolo a seguito dei concorsi pubblici espletati tra 2016-2020, seppur non sufficiente per assicurare il governo del sistema delle risorse assistenziali delle mega-aziende per la complessità organizzativa influenzata anche dalla dimensione e condizioni geo-morfologiche dei territori;
Vista l’età media elevata dei Dirigenti, sussiste il rischio reale ed imminente che vengano lasciati vacanti i posti di Direzione delle Strutture DI.P.SA. Aziendali e quelle istituite e non ancora ricoperte in assenza di graduatorie di concorso utili; in questo senso, il concorso della ASL Roma 1 è un tassello importante per evitare che sulla Dirigenza Infermieristica si resti fermi o addirittura rispetto alle DI.P.SA. si torni indietro senza le posizioni dei Dirigenti Infermieristici ricoperte;
sussiste, per effetto del punto precedente, il rischio reale di depotenziare, “svuotare” e impoverire la funzione dirigenziale infermieristica delle Di.P.SA. (INVOLUTION), attribuendo gli incarichi di direzione delle linee di attività disciplinari a Dirigenti di altri Profili oppure a figure non inquadrati nella dirigenza: ma senza DIPSA e senza Dirigenti Infermieristici difficilmente si potrà garantire la qualità, la sicurezza e l’appropriatezza dell’assistenza infermieristica e valorizzare, sfruttando anche le opportunità contrattuali, le competenze (e quelle nuove) degli Infermieri.
È, pertanto, necessario, a fronte delle sfide del SSN /SSR, accompagnare e sostenere in modo proattivo e “propulsivo” la transizione organizzativa e digitale in atto nelle delle Aziende del SSN/ SSR. In quest’ottica, occorre investire sulla «leadership» infermieristica (REVOLUTION) e delle Professioni Sanitarie deve essere una priorità per il SSN/ SSR per affrontare le sfide del futuro attraverso:
revisione del percorso formativo (già in corso) rendendolo coerente con l’evoluzione dei bisogni e dell’organizzazione;
un approccio integrato e dinamico di skill management per la definizione di standard assistenziali e “staffing” parametrati sulla base dello skill-mix change per sostenere le trasformazioni organizzative e la conseguente introduzione di nuovi ruoli e funzioni (task-revolution);
revisione delle modalità di recruitment basate su modalità più snelle di reclutamento, ma anche nuove forme contrattuali
Reskilling , accelerando i processi formativi necessari a sostenere il cambiamento e/o la nascita di nuove competenze (skill – revolution)
Strengthen, rafforzando il middle management e la dirigenza (in tutte le aziende) e sostenenendo i percorsi di carriera sfruttando le opportunità dei CCNL.
IL DIBATTITO NELLE TAVOLE ROTONDE
Nella prima Tavola rotonda del convegno intitolata “LE DIREZIONI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DEL LAZIO SI RACCONTANO: LUCI ED OMBRE” diversi Direttori DI.P.SA. del Lazio si sono confrontati, raccontando la storia della propria esperienza di crescita professionale attraverso la formazione, l’impegno scientifico e organizzativo. La dott.ssa Mariagrazia #Montalbano, consigliera OPI Roma, Dirigente LUSAN srl, già Past President SIDMI e componente del Comitato Scientifico Direttivo nazionale SIDMI, in qualità di moderatrice della tavola rotonda, ha evidenziato come il confronto delle esperienze attraverso la forma del “racconto” costituisca un metodo efficace per fare rete e consolidare l’impegno comune per orientare le scelte politiche a favore della Professione, per promuovere un linguaggio comune e per dimostrare, con i numeri, la strategicità delle DI.P.SA. e la necessità di investire sulla Leadership infermieristica.
Riportiamo di seguito la sintesi dei racconti delle esperienze presentate:
Il dott. Alessandro #Sili, Direttore Area Funzionale Professioni Sanitarie e Sociali Fondazione Policlinico di Tor Vergata di Roma, ha sottolineato come, un decennio fa, la dirigenza delle Professioni Sanitarie è stata fortemente protagonista degli scenari sanitari, tanto da affermarsi e consolidarsi in tutte le Aziende Sanitarie del SSR del Lazio. Diverse sono state le Aziende che hanno assunto più di un Dirigente delle Professioni Sanitarie, a testimonianza della valenza strategica del ruolo, riconosciuto e indispensabile per il buon funzionamento delle organizzazioni. Di recente, tutto il percorso sta rischiando di svanire, a causa di una non oculata programmazione. Nelle Aziende sanitarie del Lazio, nelle DI.P.SA. vi sono diversi posti vacanti di Dirigente Professioni Infermieristiche e molti altri sono quelli che a breve si libereranno, lasciando spazio ad altre professionalità che, in vacanza del posto, potrebbero essere interessate a nuove esperienze. Putroppo, lo sviluppo ed il mantenimento delle DI.P.SA., purtroppo, è ancora troppo condizionato dal volere dei singoli direttori generali che, “ad libitum, avvalendosi della facoltà prevista dall’art.7 della L.251 e “possono” decidere di strutturare o meno uno o più ruoli dirigenziali delle Professioni Sanitarie. Su questo, anche le Linee Guida regionali inerenti la redazione degli Atti Aziendali, non ci vengono in aiuto. Come mai per diversi dipartimenti (esempio prevenzione o piuttosto farmaceutico) è prevista l'obbligatorietà di istituzione mentre per il dipartimento delle professioni sanitarie continua ad esserci la “discrezionalità”? Ad ogni cambio di vertice aziendale, dobbiamo “sperare” di imbatterci un Direttore Generale illuminato che crede nella valenza strategica della dirigenza delle professioni sanitarie, perché le Di.P.SA. possano essere valorizzate? Cosa sperare quindi per il futuro nel Lazio? Immagino, certamente, una categoria professionale più solidale, più compatta e maggiormente orientata ad una condivisione di intenti. È altresì auspicabile che la Politica regionale dimostri maggiore attenzione alle istanze della nostra categoria in previsione del prossimo concorso bandito da Roma1 che servirà certamente a sollevare le sorti di una Professione Dirigenziale ormai riconosciuta giuridicamente da quasi venticinque anni, ma che ancora a gran fatica è implementata nelle varie organizzazioni.
La Prof. ssa Daniela #Tartaglini, Vice Presidente SIDMI, Professore Associato Scienze Infermieristiche Generali, Cliniche Pediatriche, e Direttore Assistenziale Professioni Sanitarie Policlinico Universitario Campus Bio-Medico Di Roma, ha evidenziato come nel titolo “il Management Infermieristico, si racconta” emerga l'importanza per i Dirigenti delle Professioni Infermieristiche di avere definite vision e mission condivise, ma soprattutto identificazione e riferimento costante a valori e principi che costituiscono il purpose dell'organizzazione per i Professionisti e per tutto il personale che costituisce e da vita ad una organizzazione. Valori e principi che debbono costituire il fondamento, la base dei comportamenti organizzativi orientati alla condivisione e alla collaborazione nei team. Per raggiungere questo e mantenerlo occorre lavorare costantemente a programmi di formazione continua caratterizzata da una costante integrazione di contenuti valoriali e tecnico professionali. La cornice di riferimento deve poter essere costituita da visioni e strategie di lungo periodo con programmi di successione che consentano di promuovere e orientare la crescita dei colleghi più giovani mantenendo continuità valoriale e di intenti rispetto alle finalità dell'organizzazione.
Cinzia #Sandroni, Direttore UOC Professioni Sanitarie Asl Roma 6 e Consigliere Direttivo Nazionale SIDMI evidenzia come, secondo la sua esperienza, un Dirigente Infermieristico per governare con successo, debba fare appello a competenze manageriali e capacità di leadership. È importante partire dal presupposto che il management e la leadership non sono caratteristiche “naturali”, bensì competenze da sviluppare in tutti i quadri dell’azienda sanitaria, implementate da una formazione continua. La leadership dell’infermiere dirigente non è principalmente una serie di attività da svolgere, un “fare”, ma un “modo di essere”, questa consiste nel saper creare un mondo al quale i professionisti Infermieri desiderano appartenere. Il Dirigente Infermieristico nel raggiungimento degli obiettivi Aziendali necessita della classe dirigente intermedia o “middle management” (coordinatori, posizioni organizzative e direttori infermieristici) capace di rinsaldare il legame tra teoria e prassi e che con la forza di una nuova cultura sappia essere il vettore di un cambiamento.
Nell’ultima Tavola Rotonda dedicata alle “TRAIETTORIE FUTURE PER LO SVILUPPO DELLE DIREZIONI DELLE PROFESSIONI SANITARIE NEL SSR” e moderata da Carlo #Turci e da Barbara #Porcelli, sono intervenuti diversi relatori esperti dell’Organizzazione e delle Parte Sociali riportando il proprio punto vista.
Il punto di vista delle Direzioni Generali
Al riguardo, il dott. Fabrizio #D’Alba, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I e Presidente #Federsanità-Anci, ha voluto dare il proprio contributo attraverso un video che di seguito riportiamo integralmente:
Il punto di vista delle Parti Sociali e degli Esperti in materia di CCNL:
Il dott. Antonio #Cascio, Responsabile Servizio Sviluppo Delle Risorse Umane della Giunta Regionale e del Sistema degli Enti del SSR Emilia-Romagna, ha approfondito le novità introdotte dai nuovi Contratti Collettivi in merito al sistema degli incarichi sia per quanto riguarda la Dirigenza sia per quanto riguarda il personale del Comparto. In particolare, si sono analizzate le differenze tra gli incarichi di posizione, contrattualmente riservati al personale inquadrato nella categoria di Elevata Qualificazione, e gli incarichi di funzione organizzativa e professionale. Un punto centrale, emerso durante la discussione, è stata la considerazione che la carriera dei professionisti sanitari del comparto richiede lo sviluppo di competenze e capacità che non sempre si sposano con quanto riconosciuto dai Contratti Collettivi, poiché titoli come Master, Laurea Magistrale o Specialistica non sono requisiti obbligatori per accedere a tali incarichi, ma solo valutati in fase di selezione. È stata, inoltre, sottolineato come, pur nella consapevolezza delle previsioni normative e contrattuali, possa rappresentare una criticità per la dirigenza il fatto che l'esperienza pregressa, maturata anche attraverso incarichi di responsabilità (sia di tipo organizzativo sia di tipo professionali) non venga conteggiata ai fini della maturazione dei 5 anni necessari all’attribuzione degli incarichi dirigenziali.
La dott.ssa Roberta #Rosmarino, Dirigente sindacale CGIL e Referente per le Professioni Sanitarie al Tavolo ARAN, come il contratto della dirigenza sanitaria da diversi anni sia diventato unico per i dirigenti medici, veterinari, sanitari e delle professioni sanitarie. Il nuovo CCNL 2019/2021 ha determinato sostanziali novità istituendo l’indennità di specificità sanitaria e stabilendo l’obbligo di conferimento di un incarico a tutti i dirigenti anche neoassunti e al conseguimento dei 5 anni di anzianità; nel computo degli anni però non rientrano i periodi di servizio svolti nel comparto, in ruoli apicali dai dirigenti delle professioni sanitarie (DPS). Rimane inoltre irrisolta la possibilità di opzione tra rapporto di lavoro esclusivo e non esclusivo e la conseguente equiparazione economica per il riconoscimento dell’indennità di esclusività, obiettivo importante per la nostra organizzazione sindacale anche nel precedente contratto 2016/2018, ma che non ha trovato convergenza con le altre organizzazioni sindacali (OO.SS.).
Prima dell’avvio della prossima contrattazione per il rinnovo del CCNL 2022/2024, la CGIL si prefigge come suo obiettivo quello di trovare un’intesa con le altre OO.SS. utile al reperimento delle risorse necessarie, risorse che potranno essere solo extracontrattuali, per il riconoscimento dell’indennità di esclusività anche ai dirigenti delle professioni sanitarie e di conseguenza la possibilità di svolgere attività libera professionale.
Con l’avvio della contrattazione per il rinnovo CCNL 2022/2024 ci si auspica di garantire pari doveri ma anche pari diritti contrattuali per tutti i dirigenti nessuno escluso.
Il dott. Stefano #Mastrobattista, Responsabile Dirigenti delle Professioni sanitarie della CISL FP nazionale, ha voluto sottolineare come per CISL le priorità per le Professioni Sanitarie riguardino l’espletamento dei concorsi per Dirigenti e per Direttori UOC, la valorizzazione degli incarichi, l’istituzione di un Direzione Generale regionale delle Professioni Sanitarie, e il riconoscimento dell’indennità dell’esclusività nell’ambito del CCNL Area Dirigenza Sanitaria. In particolare, ritiene fondamentale sfruttare le opportunità offerte dal concorso indetto dalla ASL Roma 1 per Dirigenti delle Professioni Sanitarie, al fine di poter coprire non solo le attuali posizioni dirigenziali vacanti, ma anche quelle che si libereranno in futuro. Un ulteriore punto centrale per la CISL FP riguarda la valorizzazione degli incarichi professionali, i quali dovrebbero essere graduati anche per coloro che vantano un’anzianità inferiore a 5 anni di servizio, in modo tale da offrire un chiaro percorso di crescita professionale e incentivare il loro impegno. Inoltre, per CISL FP è necessario che la Regione Lazio dia piena attuazione al sistema dirigenziale delle professioni sanitarie, attraverso l'attribuzione degli incarichi di Direttore delle Unità Operative Complesse (UOC) mediante concorsi pubblici. Tale misura deve essere accompagnata da una tempestiva attivazione dei Dipartimenti delle Professioni Sanitarie per garantire una gestione coordinata e funzionale delle risorse assistenziali a all'interno del SSR per migliorare l’efficienza delle prestazioni erogate. È altresì necessario sostenere l’istituzione di una Direzione Generale regionale delle Professioni Sanitarie, con compiti di indirizzo strategico e coordinamento, finalizzata alla risoluzione dei macro-problemi che attualmente affliggono il settore. Infine, la CISL FP, assicura il proprio impegno affinchè anche ai Dirigenti delle Professioni Sanitarie, venga riconosciuto l’indennità dell’esclusività, garantendo l’equità di trattamento al pari degli altri Dirigenti Sanitari del SSN
Il punto di vista del Direttore DI.P.SA.
La dott.ssa Patrizia #Tomasin, Direttore Dipartimento Professioni Sanitarie Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata, l domani è già adesso anche se dobbiamo recuperare velocemente un passato che non ha visto la realizzazione di quanto anche a livello legislativo doveva essere compiuto Dobbiamo saper infondere una forte “ Vision Professionale e del caring ” orientata sempre più verso modelli di assistenza basata sul valore, che mettono al centro la qualità dell'assistenza e i risultati per i pazienti piuttosto che il volume delle prestazioni. Iniziare Passo dopo passo questo cammino di cambiamento e di consapevolezza perché noi possiamo fare la differenza negli ambienti di cura.
Il punto di vista SIDMI Lazio
Barbara #Porcelli, Coordinatore SIDMI Lazio, sulla scorta di quanto espresso dagli altri relatori della Tavola Rotonda ed in linea con gli obiettivi della SIDMI, già espressi dal Presidente nazionale Bruno #Cavaliere, richiama l’attenzione sulla necessità che alcuni “nodi” della questione della Dirigenza delle Professioni Sanitarie rimasti irrisolti, vegano definitivamente affrontati.
In senso più generale, si pone l’urgenza di superare, nell’ambito del prossimo CNLL Dirigenza sanitaria:
le disparità di trattamento economico per i Dirigenti delle Professioni Sanitarie riconoscendo loro, al pari degli altri Dirigenti Sanitari, l’indennità di esclusività quale parte fissa e ricorrente per tredici mensilità, peraltro recentemente approvata anche ai Dirigenti sanitari Ministero Salute. Tale situazione costituisce di fatto una disuguaglianza nella pari dignità e nell’opportunità di valorizzazione professionale per i Dirigenti delle Professioni Sanitarie che, si auspica, attraverso una sintesi tra le forze sindacali, professionali e politiche, venga definitivamente risolta. Ciò anche in considerazione del fatto che, il numero esiguo dei Dirigenti delle Professioni sanitarie (non oltre 700/800) comporterebbe un impegno economico di circa 2 milioni di euro non avrebbe problemi di copertura.
il riconoscimento, così come espresso dal Dott. Cascio, ai fini della maturazione dei 5 anni necessari all’attribuzione degli incarichi dirigenziali, dell'esperienza pregressa, maturata anche attraverso incarichi di responsabilità (sia di tipo organizzativo sia di tipo professionali nel CCNL del Comparto Sanità), considerato che i neo Dirigenti delle Professioni Sanitarie, accedono al ruolo dirigenziale avendo di fatto alle spalle diversi anni (anche oltre 20 anni) di incarico ex-Posizione Organizzativa nel CNNL del Comparto, che comportano lo svolgimento di complesse funzioni organizzative e professionali che richiedono elevati livelli di competenza e responsabilità professionale, amministrativa e gestionale, autonomia, in funzione dell’efficacia dell’organizzazione nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. Questo sarebbe un grande vantaggio per le Aziende di poter assegnare le strutture organizzative previste dai rispettivi Atti Aziendali per il buon funzionamento, nell’interesse dell’Azienda, delle specifiche linee di attività di stretta competenza dei diversi Profili delle Professioni Sanitarie. Ad oggi, l’applicazione della Legge 251 nei SSR risente anche di questa problematica.
Per quanto riguarda, la situazione della Dirigenza delle Professioni Sanitarie Infermieristiche nel Lazio, si richiama l’attenzione sulla necessità di completare l’assetto delle strutture organizzative DI.P.SA. (Dipartimento, UOC / UOS, etc) previste da tutti gli Atti Aziendali delle Aziende del SSR attraverso la ripresa di nuova stagione di concorsi pubblici per i dirigenti DI.P.SA. e per i Direttori di Struttura Complessa delle Professioni Sanitarie. Al riguardo, come già espresso, è apprezzabile la decisione della ASL Roma 1 di indire il concorso per 3 Dirigenti Professioni sanitarie infermieristiche.
I LAVORI SCIENTIFICI: CALL-FOR-ABSTRACT
In occasione dell’evento formativo, è stata lanciata una call per la presentazione di abstract su tre aree tematiche chiave:
Leadership, relazioni e comunicazione,
Management e sviluppo innovativo delle organizzazioni,
Buone pratiche clinico-assistenziali e organizzative.
Sono arrivati numerosi contributi di elevata qualità da diverse realtà, sia pubbliche che private, tra cui ASL Roma 6, ASL Roma 2, Policlinico Tor Vergata, Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico, oltre a contributi di dottorandi di ricerca in Infermieristica e Sanità Pubblica dell'Università di Tor Vergata. Tutti i lavori presentati si sono distinti per rigore metodologico e impatto pratico, con particolare attenzione alla pratica clinica e alla leadership nel settore sanitario.
La Commissione Scientifica, composta da:
la dott.ssa Duratha #IVziku, PHD, RN, Ufficio Innovazione e sviluppo delle Professioni Sanitarie, Direzione assistenziale delle Professioni Sanitarie-DAPS, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio – Medico,
la dott.ssa Raffaella #Gualandi, PHD, Vicedirettore Assistenziale delle Professioni Sanitarie, Direzione assistenziale delle Professioni Sanitarie-DAPS, Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio – Medico,
a dott.ssa Maria Ymelda #Tolentino_Diaz, PHD, RN, Infermiere Ricercatore -Area per la Formazione, lo Sviluppo Professionale e la Ricerca, l'Innovazione nella Clinica e nell'Organizzazione dell'Assistenza "Luisa Marano" UOC Assistenza alla Persona -ASL Roma 2
ha valutato gli abstract, riconoscendo la qualità complessiva dei lavori ricevuti.
Per questo motivo, gli autori sono stati invitati a presentare i propri studi in forma orale durante la conferenza. In particolare, sono stati premiati tre lavori che hanno saputo mettere in luce l’innovazione e il contributo dei giovani infermieri e ricercatori.
Sono stati premiati i seguenti vincitori della call:
Primo classificato: Riccardo #Grande, infermiere presso la Fondazione Policlinico Campus Bio-Medico, con il lavoro "No-show in Endoscopia Digestiva: Il call-back infermieristico come intervento economico ed efficace".
Secondo classificato: Francesco #Zaghini, ricercatore della scuola dottorale di Tor Vergata, con il lavoro "Lo Stress lavoro-correlato e la Soddisfazione Lavorativa: Chiavi per Migliorare la Qualità di Vita degli infermieri che lavorano in contesti cardiovascolari".
Terzo classificato: Valerio #Della_Bella, un dottorando di ricerca e infermiere del DEA presso la Fondazione Policlinico Universitario Tor Vergata, con il lavoro "L’influenza del contesto clinico sul benessere organizzativo infermieristico: uno studio descrittivo".
Questo evento ha rappresentato un'importante occasione per valorizzare l’impegno e la professionalità di giovani infermieri e ricercatori, promuovendo l’innovazione nel campo della salute e della gestione sanitaria.
Tutti gli ABSTRACT ricevuti, proprio per la valenza dei contenuti, sono stati pubblicati nell’ambito di una nuova sezione tematica, appositamente creata, denominata “EVIDENCE ABSTRACT” attivata sul sito SIDMI LAZIO
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