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VIRUS SARS-COV2: LE DIREZIONI INFERMIERISTICHE SI RIVOLGONO ALL' ASSESSORE ALLA SANITA' DEL LAZIO

Assessore Sanità e integrazione Socio-Sanitaria

Dott. Alessio D’Amato


Al Direttore della Direzione Salute e Integrazione Sociosanitaria

Dott. Massimo Annichiarico


Gentile Assessore, Gentile Direttore,


Sono passati oltre due anni dall’inizio della pandemia e malgrado l’immenso sforzo organizzativo (della Regione, delle Aziende sanitarie e di tutti gli Operatori Sanitari) che ha consentito al Sistema sanitario del Lazio di essere una delle Regioni più performanti nella gestione dell’emergenza sanitaria, siamo di nuovo alle prese con una ennesima quinta ondata di contagi da SARS-CoV2 che sta aumentando la pressione sugli ospedali e sul territorio.

Nei servizi di pronto soccorso da qualche settimana sono in aumento i casi di pazienti con patologie a vario titolo positivi al Covid-19 unitamente alle centinaia di casi di pazienti che accedono quotidianamente per altre problematiche di salute urgenti (non correlate al Covid-19) e che necessitano di trattamento e/o di ricovero.

Per tale motivo, in tutte le strutture sanitarie sono state riattivate le aree di degenza multidisciplinari per la gestione assistenziale dei pazienti acuti anche con malattia Covid-19.


Anche sul territorio, a causa dell’aumento del numero dei contagi si sono re-intensificate tutte le attività di gestione dei pazienti covid-19 (Assistenza Proattiva Infermieristica, telemonitoraggio e tele-assistenza a cura delle Centrali Operative Aziendali (COA)) in aggiunta alle attività sanitarie ordinarie riprese a regime ed al Piano di recupero delle prestazioni non rese nel 2021 (come da Piano regionale (P.O.L.A.)).

Questa situazione così complessa e gravosa sta nuovamente mettendo a dura prova il sistema organizzativo delle Aziende sanitarie e tutto il personale di assistenza che si trova ancora una volta in prima linea nella risposta al virus SARS-CoV2 per garantire sempre e comunque la continuità delle cure ai cittadini.

Per far fronte all’emergenza sanitaria tra il 2020 e il 2021, in tutta la Regione Lazio sono stati reclutati con modalità straordinarie 6.137 operatori sanitari di tutte le qualifiche, tra cui anche gli infermieri. Questi ultimi, durante questi due anni, sono stati utilizzati:

  • in parte per attivare nuovi servizi che prima della pandemia non c’erano e che oggi sono parte integrante del modello di servizio aziendale (quali ad esempio: equipe itineranti API, Centrali Operative per le attività di Telemedicina, Screening, Hub vaccinali, potenziamento dell’ADI, etc.);

  • in parte per coprire le carenze strutturali (correlate, per esempio, ai cessati a vario titolo o ai dimessi) di vecchie linee di attività che fino al 2019 non erano state colmate a causa del blocco del turn-over degli anni precedenti.

Le Direzioni delle Professioni Sanitarie Infermieristiche hanno ottimizzato tutte le risorse di personale messe a disposizione, sviluppando ed implementando i modelli di assistenza per la risposta al COVID-19 sia in ospedale sia sul territorio , tra cui l’enorme sforzo organizzativo degli HUB Vaccinali, ed assicurando la tenuta dell’intero sistema organizzativo delle Aziende Sanitarie.

Allo stato attuale, la situazione è ben diversa. Infatti, il personale infermieristico assunto in precedenza è stato ridistribuito a garanzia della continuità assistenziale e dei LEA, ma anche a copertura delle continue malattie da Covid-19, delle cessazioni e/o delle inidoneità per ridotte capacità lavorative (che a causa del Covid-19 aumentate in modo importante) e, pertanto, non ci potrà essere quella compensazione auspicata tra il numero di personale neoassunto e le necessità volte a coprire ed implementare le ulteriori necessità organizzative aziendali che potranno derivare da nuove ondate epidemiche e/o dall’attivazione di nuovi servizi che rientrano nell’attuazione del PNRR (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, Infermieri di famiglia e di comunità, COA/COT, etc).


Le Aziende sanitarie, a fronte dei limitati budget di spesa in materia di personale, non sono oggi nelle condizioni di colmare il fabbisogno attraverso il “recruitment”, né tuttavia potranno continuare ancora a lungo a sostenere, senza un numero adeguato di personale infermieristico, le necessità organizzative straordinarie correlate al covid-19 ed al tempo stesso le linee di attività di assistenza sanitaria ordinaria a garanzia dei LEA. Nei prossimi tempi, anche l’intensificarsi della campagna vaccinale anticovid per la 4^ dose richiederà un ulteriore impegno da parte di tutti gli operatori sanitari e che, stante la situazione quali-quantitativa del personale infermieristico e sociosanitario, rischia di non avere sufficiente slancio e capacità produttiva.

Al riguardo, il Coordinamento SIDMI Lazio chiede un incontro urgente con le SS.LL., anche alla presenza di tutte le Direzioni Assistenziali delle Aziende Sanitarie, per confrontarsi sulla problematica al fine di trovare soluzioni che evitino l’“understaffing” e che consentano di assicurare la continuità, la sicurezza e la qualità dell’assistenza a tutela della salute dei cittadini del Lazio.

Fiduciosi di un favorevole riscontro, si inviano cordiali saluti.



Il Coordinatore SIDMI Lazio

Barbara Porcelli



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